Nasce a Viareggio, venerdì 25 novembre alle ore 21,00, il Comitato storico culturale “2 Maggio”.

“L’incontro – spiegano gli organizzatori – è presso la sala dell’associazione Alessandro Petri in via Matteotti 87 a Viareggio che gentilmente ci ospita. Il Comitato (una struttura leggera senza tessere, organismi dirigenti, congressi ecc. e dunque più inclusiva di altri tipi di organizzazione) è dedicato alle gloriose Giornate Rosse del maggio 1920 che vide la maggioranza del popolo di Viareggio insorgere, occupare la città e dirigerla in tutte le funzioni vitali. Una città di quasi 30.000 abitanti e già famosa stazione balneare. Un caso unico in Italia.  Lo scopo dell’incontro è di riprendere un lavoro di riscoperta e valorizzazione del grande patrimonio storico-culturale e ideale della città. Rileggendo in queste settimane una serie di numeri di quella che fu la bella rivista fondata da Francesco Bergamini, a cui questa città deve moltissimo, “Viareggio Ieri”, nelle sue varie edizioni, abbiamo ritrovato una grande sintonia con le nostre ragioni fondative. Idee espresse lucidamente e puntualmente dal Bergamini ben oltre due decenni fa. Noi non ci proponiamo una semplice rievocazione del tempo trascorso. Il nostro tentativo è rivolto alla ricerca di una rivalutazione e valorizzazione del passato della città. Sia quello remoto che quello molto più vicino a noi. Ci sono intere decadi che hanno avuto un’attenzione solo marginale rispetto, invece, all’importanza che hanno ricoperto nella storia cittadina. Ecco un primo impegno di lavoro. • La conoscenza della storia assunta quindi come una delle possibili, forse unica, strada per non riproporre anacronistici errori del passato. In questo senso vogliamo anche cercare di porre l’attenzione all’attualità e l’interessamento ad un programma culturale che la città dovrebbe e deve porsi. Ritrovare dunque uno spirito di larga partecipazione alle scelte che Viareggio deve necessariamente porre in essere. La città ha espresso una tradizione culturale di altissima qualità di livello nazionale e oltre che, in un passato non troppo lontano, ha dato lustro e significativi riconoscimenti a tutti i viareggini. E’ fondamentale il recupero di un livello partecipativo consistente che le permetta di tornare a sperimentare, e perché no, inventare centri di vita culturale fondamentali per una città come Viareggio. Ecco un secondo fondamentale impegno di lavoro • Sappiamo benissimo che queste non sono cose nuove. Ma non per questo non sono giuste e non ci indicano ancora la strade maestra da percorrere. Perché la cultura non passa, o meglio non passa solamente, dai grandi eventi che in ogni caso danno lustro alla città e sono meritevoli di grande attenzione e sostegno, ma noi pensiamo sia necessario tornare ad investire sulla cultura “decentrata”, sulla cultura che, appunto, si forma e si sostanzia a livello di base. Il terzo punto di impegno di lavoro. • Siamo perfettamente consapevoli che in città, da anni, lavorano e operano realtà culturali di base, passateci il termine forse riduttivo ma per noi, avrete compreso, ha una valenza estremamente positiva, che riescono in qualche misura a incidere nel tessuto socio-storico-culturale di Viareggio. Costruiscono pezzi di storia cittadina lontani dai riflettori e da finanziamenti generosi. Noi speriamo che anche con queste realtà possa aprirsi un fecondo e proficuo lavoro collaborativo. Il quarto impegno di lavoro. • Allora noi, con tutta la modestia e l’umiltà del caso, iniziamo questa avventura sapendo perfettamente di percorrere una strada irta di ostacoli e abbastanza lontana dagli affanni della maggioranza dei cittadini di Viareggio. Alle giovani generazioni, spesso ignare della storia locale e spesso anche disinteressate a conoscere il proprio passato, espungendo l’importanza di questa conoscenza anche per affrontare in modo più completo il proprio futuro, vorremmo rivolgere il nostro lavoro. E vorremmo ricevere anche da loro idee e partecipazione. Non sarà facile ma riteniamo giusto provarci. • Confidiamo, infine, nell’aiuto di persone appassionate della storia cittadina e desiderose di riproporre, ancora una volta, una sfida culturale per una città oggi in ginocchio, sfiduciata e in preda a una terribile crisi economica. Una crisi che da molti anni avvolge anche tutto il paese e non solo. Vedremo chi ci vorrà aiutare. Vedremo, soprattutto, se saremo all’altezza degli obiettivi che ci siamo prefissi. Una sfida anche per noi. Una sfida da giocare per una città che amiamo e che ha l’obbligo morale e intellettuale di riprendere ad essere un centro pulsante di cultura e voglia di vita”.

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